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Presso la Casa natale di Antonio Gramsci ad Ales si è tenuta il 6 Giugno scorso la premiazione della XI edizione di "Immaginando Gramsci", il concorso dedicato alle scuole sarde di ogni ordine e grado, organizzato dall’Associazione culturale Casa Natale A. Gramsci ODV di Ales, dall’Istituto Gramsci della Sardegna e dall’Associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza, con il supporto scientifico del GramsciLab – Centro di studi interdipartimentale dell’Università di Cagliari. Tra i lavori premiati dalla Giuria, vi sono stati quelli elaborati da due classi del CPIA 1 KARALIS che hanno vinto il Primo premio ex equo (consistente in un buono di € 800 da spendere per l'acquisto di libri e materiali didattici) presentati, rispettivamente, dai corsisti del 2° periodo didattico della sede di Quartu Sant'Elena ("IMMAGINANDO GRAMSCI ... DOCENTE DI UNA SCUOLA PER ADULTI - DIARIO DI CLASSE A.S. 2022-2023") e dai corsisti del 1° e 2° periodo didattico della sede Bacaredda ("IL TOPO E LA MONTAGNA, UNA FAVOLA DI GRAMSCI IN LIS").

Congratulandoci con tutti i corsisti e con gli organizzatori di questo importante Concorso, che continua a offrire agli studenti di tutta la Sardegna innumerevoli stimoli e spunti per scoprire e approfondire la conoscenza della figura e dell'opera di Antonio Gramsci a tutto tondo, alleghiamo le motivazioni della Giuria e qualche immagine dei due lavori cui è stato conferito il Primo premio.

Motivazioni della Giuria:

Sezione 3 PRIMO PREMIO EX AEQUO: ANTONIO GRAMSCI DOCENTE DI UNA SCUOLA PER ADULTI CPIA 1 Cagliari, sede di Quartu S. Elena, 2° periodo.

L’estro della fantasia talvolta produce frutti saporiti. È quello che hanno saputo fare le corsiste e i corsisti dell’Educazione degli adulti che si sono confrontati con la vita e l’opera di Antonio Gramsci. Ne è scaturito un lavoro “Immaginando Gramsci … docente di una scuola per adulti”, che rende pienamente quanta attualità ci sia negli scritti del pensatore sardo più studiato al mondo. Attenzione, dai loro testi si evince una fantasia non fine a se stessa, senza “cabudu ne coa”, per dirla gramscianamente, ma una fantasia ben ancorata nella realtà, da cui, grazie a quello studio “duro e faticoso” che Gramsci ci ha insegnato e ha messo in pratica, sia come elaborazione teorica sia come scelta di vita reale, deriva una serie di riflessioni acute su giustizia sociale, diritto allo studio e soprattutto diritto per le generazioni presenti e future a vivere in un pianeta sano ed accogliente. Da segnalare, infine, il dialogo reale/immaginario tra Antonio Gramsci e una giovane ragazza svedese che tutti i venerdì non entra a scuola per sollecitare gli adulti ad occuparsi dei cambiamenti climatici.

PRIMO PREMIO EX AEQUO: IL TOPO E LA MONTAGNA, UNA FAVOLA DI GRAMSCI IN LIS CPIA 1 Karalis, sede Bacaredda - 1° e 2° periodo.

La favola “Il topo e la montagna” è uno degli scritti gramsciani che più ha stimolato la creatività degli artisti. Il suo tema, la salvaguardia dell’ambiente, ha ormai assunto una valenza universale ed è oggetto di discussione in ambiti diversi: scientifico, politico, culturale ed economico, ed appunto artistico. Anni fa, pochi prima di morire, Maria Lai realizzò una scultura ad essa ispirata e la volle sistemata nel sancta sanctorum della sua arte; la Stazione dell’Arte di Ulassai. Le allieve e gli allievi dell’istruzione degli adulti sono andati oltre, gramscianamente hanno “saltato il fosso” e hanno realizzato un filmato che si legge su tre piani diversi ben legati tra loro. Il primo è quello testuale, dove una pluralità di voci ci rende in modo limpido e chiaro il testo che Gramsci scrisse per i figli; il secondo è di carattere plastico pittorico e agisce come sfondo immaginario dove operano gli attori-lettori. Gli allievi hanno saputo creare una policromia di colori che, nella loro esaltante diversità riconducono all’unità tutta la complessità dell’opera. Il terzo piano ha a che fare con la LIS (Lingua italiana dei segni), sapientemente usata nel filmato, che funziona quasi come colla legante che tiene insieme tutto il resto. Ciò che più ci ha colpito di questo lavoro è che, alla fine di tutto, siamo di fronte ad un elaborato che dimostra quanto la scuola italiana sia impegnata per superare l’esclusione sociale che spesso è foriera anche di quella economica e viceversa.

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